AI Overview è una funzionalità di Google Search che utilizza l’intelligenza artificiale generativa per fornire risposte rapide e strutturate di argomenti complessi direttamente nella pagina dei risultati (SERP), di seguito una rappresentazione:
Introdotta nel 2024 (nel mercato US) in Italia approda a Marzo 2025 rivoluzionando le prime posizioni organiche in SERP. Modello creato e potenziato da Gemini 2.0, questa funzione punta a offrire un’esperienza più fluida riducendo i passaggi necessari per trovare risposte, pur avendo attirato attenzione critica per possibili inesattezze e questioni etiche.
Andiamo a vedere il loro funzionamento.
Nel concreto questa nuova rappresentazione in SERP (Search Engine Result Page) crea una sintesi (“overview”) generata da IA (Gemini) che presenta le informazioni chiave su un argomento o domanda, accompagnata da link esterni per approfondire.
Utilizza una versione personalizzata del modello Gemini, che lavora insieme ai sistemi tradizionali di ricerca di Google (ad es. ranking, Knowledge Graph) per garantire che le informazioni mostrate abbiano una base nelle fonti web affidabili.
Non sono semplici “featured snippet potenziati”:
L’output dell’Overview dipende dall’intento e dal pattern dei contenuti disponibili:
L’AI Overview appare solo per le query dove il sistema ritiene che l’IA possa aggiungere valore rispetto ai risultati di ricerca tradizionali; solitamente appare per Query di ricerca informative e conversazionali.
Di seguito vi proponiamo una classificazione ulteriore di tipologie di keyword per cui le AI Overview tendono a comparire tra i risultati di ricerche:
Analizzando i dati su 100+ clienti vediamo come il CTR medio è diminuito di circa il 34%, prevalentemente su keyword informative e conversazionali. Se confrontiamo il dato con lo scorso anno questo dato è valorizzato da un recente studio di Ahrefs con un dataset più esteso su 300.000 parole chiave. Di seguito lo studio:
Confrontando il CTR “previsto” (se non ci fosse stato AI Overview) e quello reale, la presenza del riepilogo AI è associata a un calo di ~34,5 % del CTR per chi occupa la posizione 1.
Considerazioni SEO
Ottimizzare le pagine web al fine di farle posizionare all’interno delle risposte AI Overview non cambia di molto le regole classiche della SEO tradizionale ma ne analizza alcuni aspetti nel dettaglio. Di seguito abbiamo selezionato la lista delle attività prioritarie in ottica AI Overview e AI Mode un domani.
Non si tratta più solo di scalare la SERP tradizionale, ma di essere selezionati come fonte autorevole e contestualmente rilevante dalle risposte generate dall’IA.
Vediamo come strutturare una strategia efficace.
Lavorare sui Contenuti e Query Fan Out
Recenti studi su dataset dei nostri clienti mostrano come ci sia una correlazione statistica anche se debole tra posizionamento all’interno delle AI Overview e risposte al maggior numero di query fan out.
Cosa sono le Query Fan Out? Le "Query fan-out" è una tecnica di ricerca basata sull'intelligenza artificiale in cui una singola query dell'utente viene suddivisa in più sottoquery simultanee per raccogliere una gamma più completa di informazioni da diverse fonti, tra cui pagine web, dati strutturati e grafici della conoscenza.
È la tecnica che utilizza Google all’interno dell’AI Mode e che sembrerebbe riprendere come struttura per alcuni versi all’interno delle AI Overview.
Il concetto principale, tuttavia, è quello di ottimizzare i nostri contenuti coprendo il maggior numero di argomenti correlati (appunto: query fan out) partendo da un main topic.
Attenzione a struttura e Chunking dei contenuti
Gemini e in generale il panorama degli LLM (Large Language Model) leggono e comprendono i testi per blocchi semantici. Per essere “leggibili” è utile suddividere il contenuto in chunk di informazione autonoma, ciascuno dedicato a una domanda o sotto-argomento.
Titoli chiari, paragrafi brevi, bullet point e markup corretto (H2, H3, liste) migliorano la machine readability e aumentano le possibilità di estrazione di frasi o paragrafi da parte del modello di AI.
SEO Tech: Rendering delle pagine
Assicurarsi che le pagine del sito web siano fully rendered, utilizzando strumenti come Search Console – Test di rendering o PageSpeed Insights, e verificando che non ci siano blocchi JS o risorse differite che impediscano la lettura del contenuto principale.
SEO Tech: espandere i dati strutturati
L’uso di schema.org, FAQ markup, HowTo, Article, Product e Review aumenta la comprensione semantica dei contenuti.
Integrare i dati strutturati non solo per migliorare i rich snippet, ma per dare all’IA un contesto preciso su entità, relazioni e intenti.
SEO Tech: internal link strategy
Una solida strategia di link interni è fondamentale per consolidare la topical authority.
I link interni permettono all’algoritmo di comprendere la gerarchia delle informazioni e la relazione tra i vari contenuti del tuo sito.
Usa anchor text naturali ma semantici, costruendo un network tematico coerente: più un topic è interconnesso, più l’AI lo riconoscerà come un “cluster” di competenza.
SEO Tech: performance di caricamento della pagina
Le prestazioni rimangono un fattore cruciale. Una pagina lenta o con risorse non ottimizzate può essere ignorata o declassata.
Ottimizza i Core Web Vitals (LCP, INP, CLS), utilizza CDN, Lazy loading per le immagini e comprimi CSS/JS. Un sito rapido garantisce una migliore esperienza utente e una maggiore efficienza di crawling per l’IA.
EEAT: curare tutti i parametri di autorevolezza
Ultimo ma non meno importante rispetto ai punti precedenti sono i segnali del modello EEAT (Experience, Expertise, Authoritativeness, Trustworthiness). L’EEAT rimane il cuore della selezione delle fonti nelle AI Overview.
Mostra autori riconoscibili, fonti citate, dati verificabili e un profilo web coerente.
L’IA privilegia i contenuti provenienti da siti con una reputazione stabile, aggiornati e con segnali sociali e backlink coerenti con il tema trattato.
Per poter apparire in questi nuovi spazi privilegiati serve ottimizzare le campagne pubblicitarie con l'intelligenza artificiale; per questo Google Ads ha introdotto le AI Max nelle campagne Search.
Quando parliamo di "AI Max" per le campagne Search, ci riferiamo a un modo completamente nuovo di gestire la pubblicità su Google. Non si tratta di Performance Max, che è un formato diverso che abbraccia tutti i canali Google, ma di come configurare le campagne Search tradizionali per sfruttare l'intelligenza artificiale.
In pratica significa abbandonare il vecchio controllo manuale su ogni singola keyword e lasciare che l'algoritmo di Google faccia il lavoro pesante. Niente più offerte manuali, niente più keyword esatte: l'AI interpreta l'intento dell'utente dietro query lunghe e conversazionali come "qual è il miglior smartphone per fare foto di notte senza spendere troppo".
Per attivare questa modalità servono alcuni ingredienti essenziali: Smart Bidding automatico, keyword in corrispondenza generica che permettono all'AI di esplorare varianti, annunci responsive con molte alternative di titoli e descrizioni, e soprattutto un tracking delle conversioni preciso e affidabile.
È possibile attivare questa feature per tutte e tre le opzioni precedenti o scegliere su quale:
Proprio per questo motivo un’ottimizzazione del sito sotto tutti i punti di vista diventa fondamentale per dare le giuste indicazioni, partendo dall’alberatura del sito, i contenuti e la semantica. Nell’immagine un esempio di applicazione:
Gli esperti stimano che le campagne in AI Overview arriveranno in Italia tra la primavera e l'autunno del 2026. Nel frattempo, chi già ottimizza le campagne per l'AI continua a vedere gli annunci nelle normali pagine dei risultati di ricerca, senza ancora beneficiare di questi nuovi posizionamenti premium.
Diventa fondamentale iniziare l’addestramento per capire quali possano essere le ottimizzazioni da fare perché senza attivazione di AI Max gli annunci non verranno mostrati nelle AI Overview e nelle future AI Mode (presente in UK, US e India per il momento) e Lens & Circle.
Una delle domande più frequenti riguarda il costo: quanto aumenterà il CPC passando all'intelligenza artificiale? La risposta è: dipende, ma preparatevi a un cambiamento significativo.
Nelle prime settimane dopo l'attivazione, molti vedono i costi per click salire anche parecchio. L'algoritmo sta imparando, sta esplorando nuove keyword, sta testando diverse strategie. È una fase che richiede pazienza e una certa tolleranza all'inefficienza temporanea.
Dopo qualche mese, però le cose tendono a stabilizzarsi. Il costo per click potrebbe rimanere più alto rispetto a prima, ma quello che conta davvero è quante conversioni ottieni e a che prezzo. Spesso il tasso di conversione migliora talmente tanto che il costo per acquisizione finale scende, nonostante il click singolo costi di più.
Il punto chiave è cambiare mentalità: smettere di ossessionarsi sul costo del singolo click e concentrarsi sul ritorno complessivo dell'investimento. L'intelligenza artificiale ottimizza per le conversioni, non per avere click economici.
Una buona notizia per chi fa e-commerce: le campagne Shopping non sono impattate dalle AI Overview. Continuano ad apparire nella tab Shopping di Google, nei risultati di ricerca per query commerciali e nelle immagini. Funzionano esattamente come prima.
Molti stanno migrando verso Performance Max per lo shopping, che è più automatizzato, ma mantengono anche qualche campagna Shopping tradizionale per avere controllo manuale sui prodotti più importanti. È una fase di transizione che probabilmente durerà ancora qualche anno.
Qui le cose diventano davvero interessanti. Con le AI Overview, la distinzione tradizionale tra SEO e SEA diventa sempre più sfumata, devono lavorare sempre di più insieme in modo coordinato.
Immaginate la nuova pagina dei risultati: in alto c'è la sintesi generata dall'AI che cita alcune fonti autorevoli, subito sotto ci sono gli annunci pubblicitari ottimizzati per l'AI, e solo più in basso i risultati organici tradizionali. Chi domina entrambi i fronti vince.
Sul piano della SEO, ne abbiamo parlato approfonditamente nei paragrafi precedenti. Sul piano pubblicitario serve configurare le campagne per l'AI come abbiamo visto prima, usando le stesse query conversazionali che si stanno ottimizzando lato SEO.
La strategia vincente è questa:
Quando un utente cerca "come scegliere le scarpe da running giuste", vedrebbe il tuo articolo citato nell'Overview e il tuo annuncio subito sotto: doppia presenza, doppia opportunità di conversione.
C'è anche un vantaggio economico: la pubblicità può testare velocemente nuove keyword in poche settimane, identificare quelle che convertono meglio e poi il team SEO può creare contenuti mirati su quelle query. E una volta che il contenuto organico raggiunge le prime posizioni, si può ridurre l'investimento pubblicitario su quella keyword specifica.
Anche se le AI Overview non sono ancora attive in Italia, ha senso iniziare a prepararsi già da ora. Primo, perché l'intelligenza artificiale ha bisogno di tempo per imparare, spesso due o tre mesi prima di dare il meglio. Secondo, perché i benefici si vedono già oggi sulle normali pagine dei risultati.
Il percorso pratico potrebbe essere questo:
Quando le AI Overview arriveranno in Italia, probabilmente nella seconda metà del 2026, chi avrà già completato questo percorso sarà avanti rispetto ai competitor. Avrà campagne pubblicitarie ben rodate, contenuti ottimizzati per essere citati, e la capacità di misurare tutto insieme.
Come monitorare il traffico da LLM? Il monitoraggio delle AI Overview è apparentemente banale ma si nasconde una profondità di analisi essenziale al fine di monitorare correttamente questa nuova features SERP del 2025.
Di seguito andremo a fare una panoramica degli strumenti che un SEO ha a disposizione al fine di tenere monitorate correttamente le AI Overview.
Come monitorare le AI Overview con GA4?
Il monitoraggio del traffico proveniente dalle AI Overview in GA4 presenta una sfida tecnica: Google non ha implementato un sistema di referrer dedicato per questa funzionalità, rendendo difficile l'attribuzione automatica di queste visite.
L’apertura di un url suggerito in AI Overview non porta con se un referrer ad hoc, ma riporta quello generico di Google.
Così come ha scelto di non usare UTM dedicati per le AI Overview. Il click al primo risultato infatti riporta:
#:~:text=Il%20costo%20annuale%20per%20assicurare,auto%20o%20quella%20rcmoto
Tuttavia, esiste un segnale prezioso che possiamo intercettare: il parametro #:~:text= presente negli URL quando un utente clicca su un link citato all'interno del pannello AI Overview o tra i suggerimenti consigliati dall'intelligenza artificiale. Questo frammento di testo rivela esattamente quale frase Google ha estratto e utilizzato per sintetizzare il contenuto, permettendoci di capire quale porzione specifica della nostra pagina ha generato il click.
Attraverso una corretta configurazione in GA4, combinata con Google Tag Manager, è tecnicamente possibile intercettare questo parametro e trasformarlo in una dimensione personalizzata tracciabile. Questo approccio consente di segmentare accuratamente il traffico proveniente da AI Overview, analizzare i pattern comportamentali degli utenti che arrivano da questa fonte e identificare quali contenuti e frasi del nostro sito vengono maggiormente selezionati dall'intelligenza artificiale per generare le risposte sintetiche.
Va notato che il parametro text= non è esclusivo delle AI Overview: viene utilizzato anche da altre SERP feature come i featured snippet tradizionali. Per questo motivo, è fondamentale combinare l'analisi del frammento di testo con altri segnali comportamentali per ottenere una classificazione accurata della sorgente di traffico e comprendere se gli utenti si trovano ancora in una fase informativa del customer journey o sono pronti per azioni più concrete.
Come monitorare le AI Overview con Tool di Scraping
Uno dei primi approcci è quello di utilizzare strumenti di scraping SEO capaci di estrarre dati direttamente dalle SERP.
Soluzioni come le API di DataForSEO permettono di automatizzare il processo di raccolta e analisi dei risultati di ricerca, individuando la presenza delle AI Overview e tracciando come esse impattano sui posizionamenti organici.
Attraverso queste API, è possibile:
Come monitorare le AI Overview con Tool di terze parti
Oltre allo scraping, diversi tool SEO di terze parti hanno iniziato a introdurre funzioni dedicate al monitoraggio delle AI Overview.
Tra i più noti troviamo Semrush e WebCEO, che stanno aggiornando i propri sistemi di tracciamento SERP per includere indicatori legati alle risposte AI.
L’introduzione dell’intelligenza artificiale nella ricerca implica la nascita di nuovi KPI SEO.
Non basta più guardare solo il posizionamento medio: ora è necessario valutare anche quanto spazio visivo e interattivo occupa la AI Overview e quanto traffico potenziale essa può sottrarre (o portare).
Tra le nuove metriche da considerare:
La sfida per i prossimi mesi sarà quella di misurare con precisione questi nuovi indicatori e come integrarli nei report SEO tradizionali.
Le AI Overview rappresentano solo il primo passo verso un’evoluzione ancora più profonda del motore di ricerca: l’AI Mode. Già diventata realtà anche nel mercato Italia ad Ottobre 2025 dove la nuova modalità di interagire con Google diventa interattiva.
In questa modalità, Google si trasforma da semplice motore di risposta a sistema interattivo di conversazione, dove l’utente dialoga direttamente con l’intelligenza artificiale e riceve risposte personalizzate, contestualizzate e integrate con fonti multiple.
Per i professionisti del digital marketing e della SEO, questo scenario apre nuove domande:
Il futuro della SEO non sarà più solo “search engine optimization” ma anche “AI interaction optimization”: ottimizzare non più solo per Google ma anche per l’intelligenza che lo guida.
Similmente gli Specialist Adv dovranno testare l’AI Max per essere visibili proprio nell’AI Mode e non rimanere invisibili agli occhi dell’utente finale.
Le AI Overview stanno trasformando il panorama della ricerca. Monitorarle con tool di scraping o piattaforme SEO evolute è essenziale per capire l’impatto reale sull’organico e adattare le strategie di contenuto.
Chi riuscirà a leggere per primo i segnali nascosti dietro queste nuove feature potrà ottenere un vantaggio competitivo significativo nel mondo della SEO del futuro.
Similmente il mondo su Google Ads si sta muovendo per essere presente e presidiare prima possibile quegli nuovi spazi creati dall’AI.
© 2025 Cerved Group S.p.A. u.s.
Via dell’Unione Europea n. 6/A-6/B – 20097 San Donato Milanese (MI) – REA 2035639 Cap. Soc. € 50.521.142 – P.I. IT08587760961 – P.I. Gruppo IT12022630961 - Azienda con sistema qualità certificato da DNV – UNI EN ISO 9001:2015