Nel moderno panorama online, la SEO tradizionale non basta più: posizionarsi su Google, limitandosi a ottimizzazioni tecniche, è ormai solo uno step della strategia di un sito, e non può esserne il fine. Questo processo, in corso ormai da alcuni anni, si è recentemente accelerato esponenzialmente con l’arrivo dell’AI in SERP. Gli utenti si aspettano ora servizi personalizzati, esperienze di navigazione piacevoli e informazioni immediatamente disponibili.
E proprio qui entra in gioco la SXO (Search Experience Optimization): un cambio di approccio che mira non solo a posizionarsi su Google, ma a migliorare l’esperienza complessiva dell’utente, dall’ingresso sul sito fino alla conversione finale.
Partiamo dalle basi: cosa significa esattamente SXO? Come accennato, si tratta di un approccio olistico alle ottimizzazioni dei siti, che combina SEO e User Experience. L’obiettivo è non solo farsi trovare, ma soddisfare l’utente in ogni fase della sua ricerca, migliorando:
In sostanza, la SXO porta la SEO oltre il posizionamento, trasformando il traffico organico in un’esperienza efficace, memorabile e orientata ai risultati. Gli obiettivi della SXO vanno quindi al di là del classico “essere i primi in SERP”. Si mira a ottimizzare tutto il Customer Journey, con esperienze di navigazione piacevoli che portino gli utenti a trasformarsi in clienti.
La SXO, come dicevamo, è un approccio olistico. Si basa infatti sull’ottimizzazione contemporanea di diversi aspetti del sito.
1. Presidio delle intenzioni di ricerca degli utenti
La SXO punta a rispondere nel modo più preciso possibile alle search intent.
Questo significa creare contenuti che risolvano un problema, rispondano a una domanda o facilitino un’azione. Nel mondo dell’AI in SERP, i siti devono fornire contenuti originali, immediati e utili alle effettive esigenze degli utenti. Questo vale non solo per le queries di natura informazionale, ma anche per quelle più improntate alla conversione. In questi casi, è necessario fornire immediatamente i prodotti cercati, grazie a listing ottimizzati e pertinenti alla ricerca.
2. Usabilità e accessibilità del sito
La SXO, per sua stessa natura, deve concentrarsi anche sulla navigabilità e usabilità del sito. Risulta infatti vitale che gli utenti si trovino davanti pagine intuitive, facilmente navigabili e rapidamente disponibili, che portino in maniera naturale verso la conversione. È necessario tenere in considerazione:
3. Ottimizzazione del percorso di conversione
Non basta portare traffico: la SXO lavora anche sul miglioramento del flusso di conversione. Per trasformare gli utenti in clienti, è importante che il sito presenti:
1. Creare contenuti orientati all'utente
2. Ridurre gli attriti nella navigazione
3. Ottimizzare la velocità di caricamento
4. Migliorare l'esperienza mobile
La SXO è un nuovo approccio, ma non mira a sostituirsi alla SEO tradizionale. Lo scopo della SXO è infatti quello di potenziare la “normale” SEO, aiutandola a soddisfare le esigenze di utenti sempre più smart.
In sintesi, lo scopo della SEO è farsi trovare su Internet. La SXO lo integra con l’obiettivo di far restare gli utenti sul sito e portarli alla conversione. Inoltre, considerando come Google stia sempre più ponendo l’attenzione sull’esperienza degli utenti, i principi cardine della SXO di fatto aiutano anche i posizionamenti.
Tramite una corretta ottimizzazione SXO, un sito può ottenere:
In conclusione, la SXO rappresenta l’evoluzione naturale della SEO. Oggi non basta essere visibili: bisogna essere utili, chiari, veloci, piacevoli da navigare e capaci di guidare l’utente verso un obiettivo.
Una strategia di SXO ben costruita è il modo più efficace per creare un ecosistema digitale che funziona bene per Google, ma soprattutto per le persone. Scopri i nostri servizi SEO e CRO e contattaci per una consulenza!
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