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27 novembre 2025

SXO: come funziona la Search Experience Optimization

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Nel moderno panorama online, la SEO tradizionale non basta più: posizionarsi su Google, limitandosi a ottimizzazioni tecniche, è ormai solo uno step della strategia di un sito, e non può esserne il fine. Questo processo, in corso ormai da alcuni anni, si è recentemente accelerato esponenzialmente con l’arrivo dell’AI in SERP. Gli utenti si aspettano ora servizi personalizzati, esperienze di navigazione piacevoli e informazioni immediatamente disponibili.

E proprio qui entra in gioco la SXO (Search Experience Optimization): un cambio di approccio che mira non solo a posizionarsi su Google, ma a migliorare l’esperienza complessiva dell’utente, dall’ingresso sul sito fino alla conversione finale.


Che cos’è la SXO


Partiamo dalle basi: cosa significa esattamente SXO? Come accennato, si tratta di un approccio olistico alle ottimizzazioni dei siti, che combina SEO e User Experience. L’obiettivo è non solo farsi trovare, ma soddisfare l’utente in ogni fase della sua ricerca, migliorando:

  • la qualità del traffico;
  • il tempo trascorso sul sito;
  • la facilità di utilizzo delle pagine;
  • il tasso di conversione.

In sostanza, la SXO porta la SEO oltre il posizionamento, trasformando il traffico organico in un’esperienza efficace, memorabile e orientata ai risultati. Gli obiettivi della SXO vanno quindi al di là del classico “essere i primi in SERP”. Si mira a ottimizzare tutto il Customer Journey, con esperienze di navigazione piacevoli che portino gli utenti a trasformarsi in clienti.


Come fare SXO: i principi base


La SXO, come dicevamo, è un approccio olistico. Si basa infatti sull’ottimizzazione contemporanea di diversi aspetti del sito.

1. Presidio delle intenzioni di ricerca degli utenti

La SXO punta a rispondere nel modo più preciso possibile alle search intent.

Questo significa creare contenuti che risolvano un problema, rispondano a una domanda o facilitino un’azione. Nel mondo dell’AI in SERP, i siti devono fornire contenuti originali, immediati e utili alle effettive esigenze degli utenti. Questo vale non solo per le queries di natura informazionale, ma anche per quelle più improntate alla conversione. In questi casi, è necessario fornire immediatamente i prodotti cercati, grazie a listing ottimizzati e pertinenti alla ricerca.

2. Usabilità e accessibilità del sito

La SXO, per sua stessa natura, deve concentrarsi anche sulla navigabilità e usabilità del sito. Risulta infatti vitale che gli utenti si trovino davanti pagine intuitive, facilmente navigabili e rapidamente disponibili, che portino in maniera naturale verso la conversione. È necessario tenere in considerazione:

  • Velocità di caricamento: un sito che impieghi più di 3 secondi per caricarsi risulta spiacevole per gli utenti e porta ad elevati bounce rate;
  • Struttura del testo: i contenuti testuali devono essere chiari e leggibili, comprensibili anche con una rapida scorsa della pagina;
  • Navigazione: muoversi sul sito dovrebbe essere un’esperienza intuitiva e immediata;
  • Layout responsive e mobile-first: con la maggior parte delle ricerche ormai effettuate da mobile, è vitale che i siti siano ottimizzati per questo tipo di navigazione;
  • Assenza di ostacoli o distrazioni: popup banner, pubblicità invasive e simili elementi distraggono gli utenti e peggiorano l’esperienza di navigazione.

3. Ottimizzazione del percorso di conversione

Non basta portare traffico: la SXO lavora anche sul miglioramento del flusso di conversione. Per trasformare gli utenti in clienti, è importante che il sito presenti:

  • Call to action chiare che guidino il processo di navigazione;
  • Pagine “lean” e focalizzate per evitare di distrarre gli utenti;
  • Moduli semplici che siano il più possibile piacevoli da compilare;
  • Micro-conversioni (newsletter, download, click) per un processo di conversione graduale.



Le best practice della SXO


1. Creare contenuti orientati all'utente

  • Rispondere in modo diretto e immediato alle domande
  • Strutturare testi leggibili con titoli chiari, paragrafi corti ed elementi visuali
  • Usare un linguaggio adatto al livello di competenza del pubblico
  • Evitare di creare contenuti generici ma concentrarsi sulle reali esigenze degli utenti

2. Ridurre gli attriti nella navigazione

  • Semplificare il più possibile il menu del sito
  • Sfruttare al meglio il breadrcumb per aiutare gli utenti durante la navigazione
  • Ridurre al minimo i clic necessari per raggiungere un contenuto
  • Organizzare i contenuti per topic cluster, che aiutano sia Google sia gli utenti a orientarsi nel sito

3. Ottimizzare la velocità di caricamento

  • Ridurre le immagini pesanti
  • Utilizzare al meglio le CDN
  • Ottimizzare i criteri di caching
  • Eliminare il codice superfluo e ottimizzare il più possibile quello presente

4. Migliorare l'esperienza mobile

  • Implementare un design responsive sui diversi modelli e schermi
  • Utilizzare tasti visibili, chiari e ben cliccabili


Come la SXO si integra con la SEO tradizionale


La SXO è un nuovo approccio, ma non mira a sostituirsi alla SEO tradizionale. Lo scopo della SXO è infatti quello di potenziare la “normale” SEO, aiutandola a soddisfare le esigenze di utenti sempre più smart.

In sintesi, lo scopo della SEO è farsi trovare su Internet. La SXO lo integra con l’obiettivo di far restare gli utenti sul sito e portarli alla conversione. Inoltre, considerando come Google stia sempre più ponendo l’attenzione sull’esperienza degli utenti, i principi cardine della SXO di fatto aiutano anche i posizionamenti.

Tramite una corretta ottimizzazione SXO, un sito può ottenere:

  • più traffico qualificato: non necessariamente un aumento nei numeri assoluti di utenti, ma un miglioramento della qualità del traffico e l’attrazione di più potenziali clienti;
  • migliori metriche comportamentali (CTR, tempo sulla pagina, bounce rate) dovute ad una UX più piacevole;
  • più conversioni e fatturato, grazie a un Customer Journey completo, chiaramente delineato e che porti l’utente a trasformarsi facilmente in cliente;
  • migliori segnali per Google e miglior ranking nella SERP, dato che un sito responsive, rapido e ben ottimizzato viene apprezzato anche dall’algoritmo.

In conclusione, la SXO rappresenta l’evoluzione naturale della SEO. Oggi non basta essere visibili: bisogna essere utili, chiari, veloci, piacevoli da navigare e capaci di guidare l’utente verso un obiettivo.

Una strategia di SXO ben costruita è il modo più efficace per creare un ecosistema digitale che funziona bene per Google, ma soprattutto per le persone. Scopri i nostri servizi SEO e CRO e contattaci per una consulenza!